La post-produzione, un argomento tanto dibattuto quanto complesso nell’ambito fotografico.
Eppure, amata od odiata che sia, una cosa è certa: la sua presenza.
L’editing consente a ciascun fotografo di dare libero sfogo alla propria creatività non soltanto durante il singolo scatto, ma anche in quegli accorgimenti successivi che sembrano di poco conto, ma che in realtà rendono una foto una vera e propria opera d’arte.
Alcuni considerano tale processo come un passaggio per sviluppare determinate immagini, mentre altri lo criticano non poco perché altera la loro essenza e naturalezza.
Ma di cosa si tratta e come andrebbe sviluppata.
In generale, la post-produzione fotografica è un lavoro attento e metodico in base al quale una foto viene modificata a seconda dei gusti e delle esigenze di chi l’ha scattata o commissionata.
Una buona opera non trasforma il significato dell’immagine, ma piuttosto la arricchisce di nuovi particolari.
Una foto deve, quindi, rappresentare semplicemente la realtà, immergendo l’osservatore all’interno dello scenario descritto dalla foto.
Al tempo stesso, diversi altri fotografi scelgono di attuare tecniche di editing più “spinte” al fine di porre in evidenza le loro idee, pensiamo ad esempio ad un paesaggista che cambia letteralmente il cielo alla sua foto o ad un matrimonialista che usa filtri avanzati.
Tuttavia, un obiettivo di questo tipo non è assolutamente facile da raggiungere senza snaturare l’essenza stessa della foto. Bisogna sapersi “limitare” e farne un uso graduale per evitare di avventurarsi in una sorta di post-produzione selvaggia, portata avanti senza alcun criterio logico e con il solo scopo di aggiungere effetti alle foto in maniera totalmente casuale e deleteria per la foto stessa, fino a disorientare letteralmente l’osservatore.
Perché effettuare la post-produzione
Per quali motivi la post-produzione fotografica ha assunto un’importanza così elevata?
Perché un processo del genere dovrebbe essere sempre effettuato?
Per un motivo molto semplice, ossia, per dare un senso a ciascuna foto scattata.
Pensiamo a come un file RAW si presenta a noi, ai suoi colori, al suo bilanciamento del bianco e via dicendo, ecco che la post produzione risulta quindi necessaria per dare sostanza ad un file RAW, ossia ad una immagine grezza.
Chiunque può selezionare il metodo preferito senza alcuna limitazione, ma ciò che conta è non esagerare con le modifiche, che in alcuni casi possono tramutarsi in autentiche deformazioni del progetto originario.
Bastano pochi tocchi di pura classe per impreziosire qualsiasi genere d’immagine e renderla davvero unica e meravigliosa.