Da qualche anno inizia a sentirsi nominare sempre più spesso il nome del Retoucher nel mondo della fotografia, ma ancora di più nelle agenzie di produzione fotografica. Descrivendolo in maniera impropria ma semplice potremmo definire il ritoccatore come un grafico specializzato nel ritocco fotografico, anche se gli addetti ai lavori sanno bene che utilizzare Photoshop per creare un biglietto da visita non è come ritoccare la pelle di una modella, seppur con la stessa base software.
Tralasciamo in questo articolo il perché una persona dovrebbe o vorrebbe diventare un foto ritoccatore, partiamo dal punto in cui chi ha deciso di intraprendere questo percorso si è già dato delle risposte a questo proposito.
“Come si fa a diventare un ritoccatore?”
Come in molte cose anche qui non esiste una vera e unica strada da percorrere ma qualche dritta concreta esiste e vale la pena analizzarla un po’ più nel dettaglio.
“Studiare fotografia, soprattutto la tecnica”
Un bravo retoucher fotografico deve assolutamente sapere le basi della tecnica fotografica, è fondamentale perché questa figura si inserisce in un processo molto delicato e deve completare la fotografia con il suo lavoro, niente di più. È quindi impossibile che un ritoccatore possa fare questo lavoro senza conoscere gli aspetti tecnici del mondo fotografico.
Specializzarsi!! Come per i fotografi anche un bravo retoucher è specializzato in un settore: Moda, Paesaggi, Reportage ecc..
Dedicarsi con dedizione alla formazione e farlo a 360° gradi, mi spiego: Se decidiamo di dedicarci alla fotografia di moda sarà fondamentale studiare la morfologia del corpo e le sue forme per eseguire ritocchi sani e non distruttivi, poi dovremo (sempre, in tutti i settori fotografici) avere un ottima conoscenza legata agli istogrammi, le dominanze di colore e via così con numerosi argomenti da cui deriva il passaggio successivo: fare molta pratica.
Capiterà di sbagliare, ma soprattutto capiterà di esagerare!!
Questo è un altro aspetto da imparare, da subito, non esagerare mai con la post produzione, la foto manipolazione è un’altra cosa, il ritocco fotografico deve essere “sano” e non distruttivo, non deve quindi mai alterare l’idea iniziale che il fotografo aveva al momento dello scatto.
Contemporaneamente bisogna studiare i software che vogliamo usare: Lightroom o Capture One? Photoshop o altro? Personalmente credo che oltre la scelta Lightroom o Capture One, spesso soggettiva, non esiste una vera alternativa a Photoshop, non così completa quanto meno. Imparare quindi quali strumenti questi software ci mettono a disposizione e come usarli al meglio. Possiamo farlo tramite corsi formativi in accademie (ritengo l’accademia di Fotografia Professionale di Simone Poletti attualmente la migliore in Italia) o attraverso guide specifiche (la guida in linea di Photoshop, gratuita e completa è il miglior scritto esistente per imparare gli strumenti di Photoshop).
Avere una giusta attrezzattura è indispensabile.
Possedere un monitor professionale calibrato e profilato correttamente (e quindi una sonda di calibratura) è fondamentale per fare questo lavoro, così come lo è una tavoletta grafica, sarebbe impensabile fare alcuni tipi di scontorni senza ma ancora più difficile sarebbe pensare di poter passare tante ore al giorno con Photoshop e lavorare con il solo mouse.
Imparare le scorciatoie da tastiera sembra una banalità ma ci permettono di risparmiare molto tempo, oppure valutare una consolle quale Loupedeck o TourBox per poter richiamare pennelli, azioni, correzioni all’istante.
Decidere una buona strategia commerciale, dopo aver fatto molta pratica, servirà per iniziare attivamente a fare questo lavoro, ma non sarà un punto di arrivo, uno degli aspetti che amo di questo lavoro infatti è come sia sempre in evoluzione, ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare, una formazione da fare e quanto sia dinamico ed ampio il mondo della fotografia.